I problemi gastrointestinali sono una preoccupazione comune tra gli atleti, soprattutto per quelli che prendono parte a competizioni di resistenza prolungata. Molto spesso questi disturbi che hanno un’incidenza del 30-50%, portano a una riduzione della performance e molto spesso impediscono di finire la gara.

I sintomi sono rappresentati da reflusso gastroesofageo, crampi allo stomaco e all’intestino, gonfiore addominale, ma anche nausea, vomito e dissenteria, con disidratazione e problemi correlati.

Generalmente si tende a dare la colpa agli integratori sportivi, gel, barrette e sport drink, senza considerare tutti i diversi aspetti che potrebbero aiutarci a prevenire tali disturbi.

Un’alimentazione sbagliata nei giorni precedenti la gara o durante la gara stessa, la disidratazione, ma anche fattori psicologici dati dallo stress pregara sono fattori che insieme o singolarmente possono contribuire a causare problemi a livello gastrointestinale. Esiste naturalmente una variabilità individuale e una sensibilità soggettiva, che potrebbe predisporre a soffrire di tali disturbi.

Vediamo cosa si può fare per prevenire o limitare tali disturbi.

Per prima cosa ogni atleta dovrebbe selezionare e provare cibi, liquidi e integratori da ingerire durante la gara, molto prima del giorno della gara in modo da testare la propria tolleranza. Anche il gusto gioca un ruolo chiave.

Il processo digestivo può durare dalle ventiquattro alle settantadue ore, quindi èovvio che non è solo il cibo che si introduce il giorno della gara a ripercuotersi sulla salute gastrointestinale, ma anche quello che si è mangiato nei giorni precedenti. I cibi incriminati sono quelli ricchi di fibre (cereali integrali, legumi frutta e verdura), latticini e i grassi, che richiedono un tempo di digestione maggiore, quindi tutti gli alimenti elaborati in generale (grassi cotti, fritti ecc.). Questi alimenti andranno evitati nei giorni precedenti la gara.

Un’altra causa è la disidratazione. Non dimentichiamo però che anche ingerire grossi volumi di liquidi o un eccesso di bevande contenenti glucidi può causare questi disturbi. Ecco che allora bisogna allenarsi a bere. Ultimamente si consiglia di calcolare la quantità di liquidi persi con la sudorazione durante gli allenamenti (pesandosi immediatamente prima e subito dopo, sottraendo i liquidi ingeriti durante l’allenamento) e introdurre circa 500mL di liquidi per ogni 450mL di sudore perso, in modo da prevenire la perdita del 2% in peso di liquidi corporei.

Altre sostanze che possono avere un effetto sulla muscolatura liscia intestinale sono i farmaci antiinfiammatori non steroidei (aspirina, ibuprofene acetominofene) spesso usati da atleti che partecipano alle gare in condizioni fisiche non ottimali.

Gli integratori sportivi sono spesso chiamati in causa, quando si parla di disturbi gastrointestinali associati all’attività fisica, ma in realtà la vera causa può essere un utilizzo improprio da parte degli atleti. Il nostro intestino non ha una capacità di assorbimento illimitata, sia per quel che riguarda gli zuccheri, sia i liquidi, per cui se si ingeriscono quantità troppo elevate o soluzioni troppo concentrate, si rischia di avere spiacevoli effetti e nessun giovamento.

Quando si sceglie un integratore sportivo, che siano gel, barrette o sport drink, è importante leggere le etichette e seguire i consigli di utilizzo riportate sulla confezione o farsi consigliare da un professionista esperto in alimentazione e integrazione.

Ultimamente si è visto che è possibile allenare l’intestino utilizzando integratori specifici a base di probiotici e vitamine che rafforzano la flora batterica intestinale e il sistema immunitario aumentando la tolleranza intestinale e prevenire tali fastidiosi disturbi che possono compromettere la nostra gara.

 

Francesca Deriu

Francesca Deriu

Specializzata in Scienza dell’Alimentazione