Il consumo dei prodotti biologici è in costante aumento. In Italia nell’ultimo anno il 77% delle famiglie ha acquistato almeno un prodotto bio, contro il 74% del 2016.

Nel carrello bio, oltre a frutta e verdura, si trovano spesso pasta o riso integrali, legumi secchi, uova, yogurt e confetture, ma in generale, l’aumento delle vendite riguarda tutte le categorie merceologiche, detersivi compresi.

Scegliendo bio la nostra coscienza è a posto, non solo perché li consideriamo sicuri per la nostra salute, più buoni e controllati, ma anche perché più rispettosi dell’ambiente rispetto a quelli convenzionali.

Ma è davvero così?

Per quel che riguarda la sicurezza, il livello è assolutamente identico a quello dei prodotti non biologici. L’agricoltura biologica non fa uso di pesticidi di origine chimica, ma ne utilizza comunque altri di origine naturale, per proteggere le colture da parassiti. Prodotti come lo zolfo, il piretro o i sali di rame sono meno impattanti per quel che riguarda i residui negli alimenti, ma comunque efficaci per proteggere le piante dagli infestanti. Al di là di questo, qualsiasi prodotto, che sia bio o no, per essere messo in commercio, deve essere sicuro per chi lo consuma; e, in effetti, nel 99% dei prodotti presenti in commercio, il livello di residui di pesticidi si attiene ai limiti stabiliti dalla legge.

Se poi pensate che bio sia più sicuro da un punto di vista igienico, sappiate che microrganismi come virus, funghi o batteri possono essere presenti tanto negli alimenti convenzionali quanto in quelli bio, e per questo richiedono le stesse precauzioni per il consumo. Questo vuol dire che un uovo bio, se consumato crudo può essere causa di infezione alimentare al pari di un uovo normale.

La vera differenza tra prodotti bio e non, sta nelle qualità organolettiche, intese come sapore, odore, consistenza e colore. Questo perché le coltivazioni biologiche sono più rispettose dei ritmi della natura e sfruttano maggiormente le proprietà del terreno anziché utilizzare concimi che assicurano una resa maggiore, ed è, a parer mio, già un gran bel motivo per scegliere il bio.

La crescita del mercato bio però ha anche reso questo mercato molto appetibile per truffatori e contraffattori di etichette o attestazioni. A vigilare sul mercato ci sono gli enti certificatori, organismi riconosciuti, che si occupano di verificare e controllare il rispetto delle normative che regolano tutto il processo di produzione biologica fino al prodotto finito.

Per il consumatore è importante imparare a leggere le etichette. Non basta un’abbondanza di termini come bio, organic, eco ecc.; L’etichetta di un vero prodotto bio deve riportare il logo europeo, che è rappresentato dalla foglia stilizzata composta di dodici stelle bianche su fondo verde e nero, e il codice dell’ente di certificazione che si è occupato dei controlli.

Se scegliete bio sappiate che non è la bacchetta magica della vostra salute; la ricerca scientifica non ha dimostrato che il bio fa bene, ma ha invece dimostrato che il consumo di frutta e verdura, legumi e cereali integrali, a prescindere che siano bio o no, influisce positivamente sulla salute e aiuta a prevenire patologie cronico degenerative e tumori.

Merendine, patatine e snack, sono solo alcuni esempi di cibi che sarebbe consigliabile evitare o limitare, ma li trovate anche bio. Pensate che siano più sani?

Francesca Deriu

Francesca Deriu

Specializzata in Scienza dell’Alimentazione